martedì 12 febbraio 2013

QUEL VIRUS CHE INFETTA E AMMALA



Beppe Grillo in prima pagina sul Wall Street Journal annuncia: «Ci stiamo sviluppando come un virus». Il populista e demagogico leader del Movimento 5 Stelle sceglie la metafora medica per descrivere i riverberi politici della sua attività. Dimenticando che in medicina il virus non è sinonimo di buona salute o di guarigione, tutt'altro. Esso si incunea negli organismi e li distrugge, né si limita a debellare il marcio o ciò che non funziona, ma investe tutto e tutti. Con il solo risultato del nulla. Ecco il virus dell'antipolitica proposta dal comico genovese, che promette irresponsabilmente il reddito di cittadinanza di cui non ha la minima cognizione, non immaginando nemmeno dove poter recuperare la copertura finanziaria. 

Oppure urla genericamente da piazze e palchi alludendo ad una fantomatica ripresa industriale senza gli strumenti per entrare nel merito di come si fa pil, o come si evita che le piccole e medie imprese vengano strozzate dal difficile accesso al credito. 
Con la piazza non si governa, la piazza è luogo di ascolto e dibattito. Ma pretendere che un gruppo di imbonitori abbia la bacchetta magica per far uscire il Paese dalle sabbie mobili della crisi è da ingenui. Soprattutto se quell'imbonitore e il suo guru promettono di essere come un virus. In questo caso letale.

Twitter@Framoruso

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