venerdì 15 febbraio 2013

VANNO TUTTI DIETRO AL CAV.



Annunciano, escludono, smentiscono, precisano, ribattono, sottolineano, cancellano. Sono i verbi dei candidati di sinistra e del centrino alle prossime elezioni, che stanno progressivamente prendendo atto di una realtà comunicativa precisa. Sia Monti che Bersani tarano i rispettivi annunci sul canovaccio di Silvio Berlusconi. E lo dimostrano le recenti prese di posizione su Imu e tasse. Il premier uscente, in occasione della conferenza stampa di fine anno, aveva chiaramente detto che se qualcuno avesse solo tentato di eliminare l'Imu in seguito ci sarebbe stata la necessità di raddoppiarla. Oggi invece ammette di essere pronto a ridurla. 
Il leader dei democratici addirittura non compone una proposta d'insieme sui temi economici e fiscali, ma procede a spezzoni e per la prima volta promette di voler abbassare l'Imu. Anche se, di fatto, mentre con una mano annuncia uno "sconto" con l'altra è già pronto a virate antiliberali come la patrimoniale e un regime di polizia tributaria. 

Ecco che, al netto di queste due direzioni di marcia, si fa sempre più evidente che Monti e Bersani non hanno una precisa idea di come far evolvere il Paese senza pesare su famiglie e imprese, già gravate dalla crisi. Ma giocano a inseguire Berlusconi sui temi che lui per primo ha posto in testa alla rimonta straordinaria che il Pdl sta compiendo. Motivo in più per certificare come, sinistra e centrino, altro no fanno che andare dietro al Cav. E soprattutto non hanno nulla di nuovo da offrire al Paese.

Twitter@Framoruso

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